Autore: Silvia Metzeltin
Editore: Corbaccio
Collana: Narratori Corbaccio
Prima edizione: 2002
Anno di Pubblicazione: 2002
Pagine: 153
Prezzo: euro 13,00
Una raccolta di racconti incentrata piú sulle persone della Patagonia che sui suoi luoghi, anche se le due cose vanno di pari passo: la Patagonia forgia i temperamenti umani come forse pochi altri posti di questo pianeta e dunque parlare delle persone che abitano queste terre vuol dire, in fondo, parlare di Patagonia.
Come scrive Mario Rigoni Stern nella prefazione al libro, "Forse (la Patagonia) é il luogo abitato più selvaggio della Terra. Più selvaggio, non più freddo, o più caldo, o desolato e difficile: primitivo forse, ma libero e spazioso, sicuro per chi sa adattarcisi e si accontenta della libertá".
Gli uomini e le donne che compaiono nei raccolti della Metzeltin, incontrati durante i suoi 22 viaggi in quelle terre desolate, sono persone sì libere, ma spesso fortemente malinconiche. Sono persone povere, che conducono vite a volte miserabili. Ma sono persone cariche di dignità, lontane dall'inquinamento sociale del mondo urbanizzato, cui alcuni sembrano ambire ma nemmeno così convintamente.
É difficile trovare un minimo comune denominatore tra i caratteri degli uomini e delle donne presentatici dall'autrice.
Eppure, sia che si parli di un peon, un lavoratore di campo, o di un ladro di cavalli si avverte sempre quello spirito.
Tra le storie più malinconicamente coinvolgenti, quelle del peon innamorato, che non si capacita di come la sua proposta di matrimonio possa venir rifiutata, e quella di Maria Luz Miranda e di come cambia la sua vita una volta affidatole, incautamente, a lei, donna di Patagonia, un carnet di assegni.
Ci sono storie drammatiche di figlie vendute fanciulle per pagare la riparazione di un tetto, o di uomini condannati a morire, per malattie terminali, ma che hanno ancora da insegnare a chi é più giovane.
Spesso i racconti hanno per protagonisti alpinisti o altre persone straniere che si rapportano con la gente del posto: del resto é solo con l'incontro tra due culture diverse che si riescono a cogliere i caratteri di ciò che é altro.
Un libro interessante, che forse sarebbe meglio leggere sul posto, per chi ha la possibilitá di andarci, così da potersi immedesimare appieno nello spirito di fondo e calare in una realtà sociale e umana che sembra lontana ma che in realtà è latente in ognuno di noi.
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